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L’incredibile origine gialla delle rose che tutti conosciamo oggi

25 Aprile, 2025

Le rose hanno simboleggiato l’amore per secoli, ma un nuovo studio rivela che il loro colore originale era molto diverso da quello che conosciamo attualmente.

Dai sonetti di Shakespeare ai tradizionali mazzi romantici, le rose sono state indissolubilmente legate al romanticismo nella cultura occidentale. Tuttavia, uno studio genomico recente suggerisce che questi fiori così emblematici non sono sempre stati rossi. I ricercatori dell’Università Forestale di Pechino hanno scoperto che le prime rose erano, in effetti, gialle.

Le rose che oggi adornano i nostri giardini non sono le uniche variazioni di questo fiore. Esistono anche rose bianche, arancioni e persino viola, ma questa diversità non è naturale, bensì il risultato di secoli di selezione artificiale da parte dei coltivatori. La ricerca ha ricostruito le caratteristiche delle rose ancestrali, rivelando che la rosa originale aveva solo una fila di petali e un colore giallo, molto lontano dalle romantiche e complesse varietà attuali.

Un passato lontano e affascinante

La coltivazione delle rose è iniziata in Cina circa 5.000 anni fa, e solo alla fine del XVIII secolo le varietà domesticate sono arrivate in Europa dall’Asia.

Oggi si conoscono circa 200 specie di rose e più di 35.000 cultivar, ognuna progettata per mettere in risalto diverse fragranze, colori e forme di fioritura. Le rose rappresentano quasi il 30% delle vendite nel mercato dei fiori recisi, rendendole una delle piante più coltivate al mondo.

I ricercatori hanno condotto un’analisi genetica di 205 genomi di oltre 80 specie del genere Rosa. A partire da questo campione, sono riusciti a isolare 707 geni universali che tutte le specie condividevano, fornendo una visione della storia evolutiva di questi fiori.

La ricostruzione indica che l’antenato comune delle rose moderne era un fiore giallo, con una sola fila di petali e foglie divise in sette foglioline. La domesticazione della rosa ha portato alla moltiplicazione dei colori e alla capacità di fiorire in grappoli.

Lo studio ha anche fornito nuove indicazioni sull’origine del genere Rosa, che sembra essere collegato all’Asia Centrale. Le analisi hanno evidenziato due grandi centri di diversità in Cina: uno nel nord-ovest, secco e dove predominano le rose gialle a foglie piccole, e l’altro nel sud-ovest, caldo e umido, dove le rose bianche e profumate sono le più comuni.

Nonostante i progressi, i ricercatori avvertono che il cambiamento climatico sta influenzando le priorità dei coltivatori. Ora, l’attenzione non è solo sull’estetica, ma anche sullo sviluppo di rose più resistenti alla siccità, alle malattie e allo stress ambientale. Questo studio non solo offre una nuova comprensione sulla domesticazione delle rose, ma getta anche le basi per future innovazioni nella riproduzione e conservazione utilizzando risorse selvatiche.

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