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Scoprono che il vino a Troia era più comune di quanto si pensasse

7 Aprile, 2025

Un nuovo studio rivela che il vino nell’antica Troia non era esclusivo dell’élite, ma faceva parte della vita quotidiana dei suoi abitanti.

La mitica città di Troia, famosa per le sue storie epiche e la sua ricca storia, è il palcoscenico di una scoperta sorprendente. Ricercatori tedeschi hanno trovato prove che il vino era consumato dalla popolazione locale, non solo dalle élite come si pensava in precedenza. Questa scoperta è stata pubblicata nella rivista American Journal of Archaeology.

Situata nell’attuale Turchia, Troia ha affascinato archeologi e storici da quando Heinrich Schliemann iniziò i suoi scavi nel 1870. La città è conosciuta per essere il palcoscenico della Guerra di Troia, una storia che è perdurata nei secoli grazie all’Ilíade di Omero. Oggi, questo sito è considerato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Una scoperta che cambia la percezione sul consumo di vino

Durante i primi scavi, furono trovati calici di argilla che suscitarono la curiosità di Schliemann. Uno degli oggetti più interessanti fu il depas amphikypellon, un recipiente cilindrico di 40 centimetri di altezza con due manici. Nell’Ilíade, si menziona un oggetto simile utilizzato nelle celebrazioni tra gli dèi, il che portò Schliemann a supporre che questi calici fossero utilizzati in rituali o feste dell’élite troiana.

Tuttavia, fino ad ora non c’erano prove conclusive che il vino fosse consumato a Troia. Si credeva che questa bevanda, che richiede un processo di fermentazione delle uve, fosse riservata alle classi alte. L’idea era che, essendo un prodotto più elaborato, non fosse alla portata di tutti. Ma un nuovo studio ha cambiato questa visione.

I ricercatori hanno analizzato campioni dei calici e trovato alte concentrazioni di acido piruvico e acido succinico, composti che si generano solo durante la fermentazione del succo d’uva. Questo conferma che i calici erano effettivamente utilizzati per bere vino.

Ma c’è di più. Analizzando altri recipienti più semplici trovati in aree abitate da classi lavoratrici, gli scienziati hanno trovato anche resti di vino. Questo contraddice la credenza che questa bevanda fosse esclusiva per occasioni speciali o per le élite. Come sottolinea Stephan Blum, coautore dello studio, “è evidente che il vino era anche una bevanda abituale tra le persone comuni”.

La regione in cui si trova Troia è ideale per la coltivazione dell’uva, il che potrebbe spiegare la sua accessibilità. Così, il vino non era un lusso, ma parte della dieta quotidiana di molti dei suoi abitanti.

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