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Scopri la sorprendente diversità genetica dei fenici e il loro patrimonio culturale

29 Aprile, 2025

Un nuovo studio rivela che i fenici, creatori dell’alfabeto, erano un popolo di molteplici origini e connessioni culturali.

Se hai mai utilizzato l’alfabeto, devi un ringraziamento ai fenici, l’antica civiltà che navigò nel Mediterraneo circa 3.000 anni fa. Famosi per la loro abilità marittima e per essere i padri della scrittura alfabetica, la loro storia è stata segnata dal mistero, specialmente per quanto riguarda le loro origini. Ora, una nuova analisi del DNA ha illuminato questo aspetto, apportando dati affascinanti.

Fino ad ora, si pensava che i fenici fossero discendenti diretti dei cananei, un popolo menzionato nella Bibbia che abitava la regione che oggi conosciamo come Palestina, Israele, Libano e Giordania. Tuttavia, poiché molti dei fenici furono inceneriti e non lasciarono resti ossei, gli archeologi avevano poche prove per sostenere questa teoria.

Un nuovo approccio sui fenici

Il recente studio offre una visione più complessa della storia fenicia. Mentre la cultura e la lingua possono avere radici cananee, le analisi rivelano che, geneticamente, i fenici erano un gruppo diversificato. Non erano semplicemente un popolo che si era originato in un unico luogo e poi si era disperso, ma erano una società eterogenea formata da individui di molteplici origini.

Questa scoperta si basa sull’analisi di genomi antichi di quasi 400 resti umani trovati in 14 siti archeologici. Un team di archeologi provenienti dall’Europa e dal nord Africa ha lavorato per cinque anni per identificare e datare questi scheletri, il che ha permesso di ottenere oltre 100 genomi fenici, oltre a quelli già pubblicati in precedenza.

I risultati, pubblicati nella rivista Nature, dimostrano che i fenici non erano semplicemente discendenti dei cananei. Secondo David Reich, uno dei genetisti che ha guidato lo studio, “abbiamo osservato un profilo genetico nel mondo punico che era straordinariamente eterogeneo”. Questo significa che c’era una considerevole mescolanza di ascendenze, con influenze significative da popoli contemporanei di Sicilia e dell’Egeo, così come dalla regione del nord Africa.

Questa scoperta non solo fornisce una nuova prospettiva sulla diversità genetica dei fenici, ma aiuta anche a capire come siano riusciti ad espandere la loro cultura e dominio in una vasta regione in così poco tempo. Secondo l’archeologo Harald Ringbauer, “la cultura fenicia si propagò non attraverso migrazioni di massa, ma mediante un dinamico processo di scambio e assimilazione culturale”.

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